Un Primo Maggio Siciliano – La storia di Portella della Ginestra

Un Primo Maggio Siciliano – La storia di Portella della Ginestra

Ci piace raccontarvi storie.
Ma non tutte le storie hanno un lieto fine.
Ci sono storie dove la bellezza non è immediata, la devi trovare, coglierla. In questa storia, la bellezza, l’abbiamo colta nei gesti di queste persone, nei loro ideali, nella loro voglia di libertà, nelle loro lotte.
Oggi vi parliamo di migliaia di lavoratori siciliani, soprattutto contadini, che il Primo Maggio 1947 si riunirono a Portella della Ginestra, nei pressi di Piana degli Albanesi, non lontano da Palermo.




Li si rivendicava il diritto ad avere assegnate le terre incolte, si manifestava contro il latifondo. Si chiedeva dignità, si chiedeva il rispetto della legge che dava diritto alle loro rivendicazioni.
A Portella della Ginestra si celebrava la festa dei lavoratori, 11 di loro vennero però uccisi, decine furono i feriti.

A sparare sulla folla fu la banda criminale di Salvatore Giuliano, altre furono però le menti ad ordire il piano. Oltre alla strage di Portella della Ginestra, nei mesi successivi, vennero uccisi altri lavoratori e sindacalisti, furono prese d’assalto le Camere del lavoro e le sedi dei partiti. In Sicilia, la sinistra, stava ottenendo successo nelle lotte per migliorare la condizione del popolo, aveva ottenuto il consenso della popolazione. Le stragi di innocenti, gli omicidi, i disordini, era questa la strategia per fermarla, per mantenere inalterate le trame dei poteri che, nel dopoguerra, si erano instaurate in Sicilia.
Sono stati i mafiosi, che in quella ribellione della gente, hanno temuto di perdere le terre gestite illegalmente. Erano i nostalgici fascisti che, in quella ribellione, temevano di perdere i privilegi. Erano gli americani che volevano fermare così l’avanzata della sinistra, erano i servizi italiani a manovrare la cabina di regia.
A Portella della Ginestra hanno sparato e ucciso loro, a Portella è iniziato un modello di strategia della tensione che nei decenni successivi, in Italia, ha provocato migliaia di vittime innocenti.

La strage di Portella della Ginestra è una storia, che non ha forse un lieto fine. È una storia di dignità: quella che chiedevano migliaia di lavoratori siciliani, quella che ci hanno calpestato. Quella dignità che forse dobbiamo riprenderci.

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