Subito dopo la scomparsa di Finziade, il cuore della città si spostò verso l’odierno quartiere Santamaria.
La città, che prese il nome di Alicua (dal fiume Alicuo l’odierno Salso) fu dominata dai Romani, a seguito della grande battaglia di capo Eknomo che li vide contrapposti ai Cartaginesi, che ne fecero un grande emporio commerciale grazie al porto e alla sua posizione strategica rispetto alla costa meridionale della Sicilia.
Nel 535 d.C. la città viene occupata dai Bizantini la cui dominazione dura fino all’arrivo sull’isola degli Arabi; siamo nell’anno 827. Durante questo periodo viene costruito un monastero su cui poi sorgerà l’odierna chiesa di Santa Maria la Vetere.
Presumibilmente è sotto la dominazione Bizantina che vengono poste le basi per la costruzione del castello a mare Lympiados, castello che sarà poi ricostruito dai Normanni e a cui verrà dato il nome di San Giacomo.
L’arrivo degli Arabi segna l’espansione della città oltre le pendici del monte Sant’Angelo; viene infatti costruito il quartiere Marina che diventerà il centro pulsante di Alicata. Sulla “montagna” si stanziano eremiti basiliani che trasformano in chiese rupestri alcune antiche grotte, come testimoniano quella di San Calogero e le meno note San Cataldo e San Giovanni.
È però con l’arrivo dei Normanni, avvenuto nel 1086, poi con gli Svevi e Federico II che Licata conosce uno dei suoi momenti più fiorenti. In questo periodo la città viene dotata di una cinta muraria, sono 5 le porte per accedere all’interno del centro abitato. Vengono inoltre costruite chiese ed altre opere, molte delle quali oggi non più esistenti o sui cui ruderi sono nate altre costruzioni, come il santuario dedicato al Patrono Sant’Angelo, giunto a Licata nel 1220.
Nel 1234, Licata viene insignita dall’imperatore Federico II di Svevia, dell’onorificenza di “Dilectissima” oltre ad essere riconosciuta come “città Demaniale”.
L’importanza di Licata viene riconosciuta anche dalle successive dominazioni; nel 1266 inizia quella Angioina, ma è soprattutto con gli Aragonesi, dal 1282 al 1412 che la città continua la sua espansione. Viene infatti costruito Castel Nuovo, dove oggi sorge il “Quartiere”, e con la successiva dominazione Castigliana la città, oltre a mantenere il titolo di “Dilectissima”, riceve anche quello di “Fidelissima”.
A questo periodo risale la costruzione della Chiesa di Santa Maria La Nuova (Madrice) e la Cappella del Cristo Nero.
L’inizio del XVI secolo viene ricordato soprattutto per alcuni avvenimenti drammatici, come ad esempio il terremoto della Val di Noto, nel 1542 che ebbe ripercussioni anche nella nostra città. Furono gravi i danni, come la caduta di una parte della cinta muraria che, probabilmente, favorì il saccheggio della città avvenuto nel luglio del 1553 ad opera della flotta Franco-Turca.
La città fu attaccata da 112 galee ottomane al comando del famoso ammiraglio turco Dragut Rais (Turgut Ali), con la copertura navale francese. Furono distrutti palazzi e chiese oltre al Castel Nuovo. Fu espugnato Castel San Giacomo, furono uccisi i soldati oltre al castellano che venne crocifisso.
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Alcune fonti: Gruppo Finziade, Guida Storico-Artistica di Licata
Fonte foto: Gruppo Finziade).
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