In teoria, la motivazione va ricercata nella “non originalità” del brano.
Correva l’anno 1973, la nostra Rosa al Festival avrebbe dovuto portare la canzone “Terra ca nun senti”, dedicata alla sua Sicilia ma con un duro monito verso la politica, complice di non fare nulla per trattenere nella propria terra i propri figli.
Situazioni che, è il caso di dire, quasi quarant’anni dopo non sono molto cambiate.
La Sicilia infatti continua ad essere terra da cui molta gente è costretta a scappare, la politica continua a restare inerme.
Dicevamo che, le motivazioni dell’esclusione vanno ricercate nel fatto che il brano non era inedito, ma è più l’imbarazzo che, le parole di Rosa, avrebbero potuto portare su quel palco, perché Rosa era troppo pericolosa per il sistema. Un sistema che non contemplava attacchi alla politica e ai poteri forti.
Obiettivo di Rosa era quello di denunciare all’Italia intera il dolore dei siciliani, di chi è costretto ad abbandonarla. Le dure condizioni degli operai, dei contadini e soprattutto la difficile condizione delle donne siciliane.
Rosa fu quindi esclusa da quel festival ma continuò in diversi modi a raccontare quello che sul palco dell’Ariston avrebbe voluto dire.
Rosa l’abbiamo capita troppo tardi, forse perché lei troppo avanti e noi troppo indietro.