Non solo a Licata. Sant’Angelo viene festeggiato anche in America

Non solo a Licata. Sant’Angelo viene festeggiato anche in America

Di emigrati licatesi ve ne sono in tutto il mondo. Esiste una comunità di figli e nipoti di licatesi anche a Buffalo, nella contea di Erie, Stato di New York. E’ lì che vive Frank Paul Todaro, americano, figlio di licatesi, che è sempre rimasto sentimentalmente legato alla Sicilia e soprattutto a Licata. E’ il signor Frank, sessantaquattrenne, che ci fa sapere che ogni anno il 5 Maggio, anche
oltreoceano viene celebrata dalla comunità licatese una messa in lingua Italiana, in onore del Santo Patrono di Licata.




Di fatto l’organizzatrice è la signora Ann Mulè Wallens, una donna sugli
ottant’anni che da tempo porta avanti questa tradizione, ereditata probabilmente dal nonno, fondatore di un’associazione che si occupa del culto di Sant’Angelo.
La Chiesa in cui si celebra la Santa Messa è la “St. Anthony of Padua R.C. Church”, la prima domenica di Maggio alle ore 11. La Celebrazione è sia in onore di Sant’Angelo di Licata che della
Madonna della Libera, di origini abruzzesi . La Chiesa esiste dal 1891, fondata dai missionari di San Carlo (Scalabriniani), un ordine religioso istituito per la cura dei migranti e dei rifugiati nel
mondo. Dando un’occhiata al suo sito è possibile ammirare un’elevata presenza di statue dedicate a svariati santi e Madonne, segni tangibili di riti e tradizioni importati dalle innumerevoli comunità di emigrati provenienti da varie parti del mondo. La Statua di Sant’Angelo si trova su un piedistallo
vicino la Sacrestia.
Sul sito web della Chiesa di Sant’Antonio da Padova si trova anche una breve biografia del santo patrono licatese, che coincide quasi completamente con le notizie ufficiali, tranne che per
un’affermazione “Angelo was killed by his Uncle because of his faith while praying” (Angelo fu ucciso da suo zio a causa della sua fede mentre pregava). Invece, da sempre nella tradizione
autoctona, il suo assassinio è stato attribuito al signorotto locale Berengario. Sant’Angelo, nelle statue che lo raffigurano, tiene in mano un ramoscello e il libro delle Sacre
Scritture, una spada gli attraversa il cuore e porta un’aureola.
Questi simboli, si legge sempre nel sito, rappresentano la sua verginità, il suo martirio e la sua abilità come predicatore. Anche nel sito
della Chiesa di Sant’Antonio a Buffalo è raffigurata così, ma pare che la foto del sito sia quella che ritrae la statua (opera dell’artista licatese Antonio De Caro) che si trova nella Chiesa di Santo
Stefano- Sacri Cuori di Brooklyn. Il Sant’Angelo presente nella Chiesa di Sant’Antonio non ha nulla in mano.
Frank Todaro riferisce che è molto difficile creare interesse attorno alla tradizione per i figli di licatesi di seconda, terza e addirittura quarta generazione e proprio quest’anno, in cui ricorrono gli
800 anni dalla morte, avrebbe voluto celebrare la ricorrenza in maniera più degna, ma a causa del covid19 neanche a Buffalo è stato possibile. Il signor Frank Paul Todaro augura che questo “filo”
creatosi con la città di Licata possa entusiasmare i giovani e spera che la tradizione possa essere ancora portata avanti negli anni.

Di Cettina Callea

 

One thought on “Non solo a Licata. Sant’Angelo viene festeggiato anche in America

  1. Sono stata incuriosita dalle dichiarazioni del signor Frank Paul Todaro, che s’è impegnato a portare avanti tradizioni, a Brooklyn, di una Sicilia lontana, eppure ancora viva nella mente. Non so se ha mai visto Licata, da quando tempo sta in America, ma ho capito che non ha mai dimenticato le proprie origini. Non mi dispiacerebbe avere uno scambio d’idee con questo signore americano dall’animo nostalgico.
    Un sincero saluto.

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