Non saranno certo i murales a risolvere i tanti mali di Licata.
Potrebbe però esserlo la voglia di ognuno di fare la propria parte.
Da sempre sosteniamo l’operato del gruppo Niente cambia Niente, aggregazione di cittadini che con l’arte cerca di recuperare spazi urbani sottraendoli al degrado.
Non saranno certo i murales a risolvere i tanti mali di Licata, ma “fare” è sicuramente più importante delle sole parole.
Sono poco meno di dieci i murales fatti alla Marina in circa due anni, periodo in cui soprattutto in “Piano delle Palme”, dove è stato realizzato il primo murale e, successivamente, il primo orto urbano, sono stati organizzati eventi che hanno poi attirato tantissime persone.
Eventi organizzati anche dove sorge “U Purpu” nei pressi di via Donna Agnese, valorizzando una zona lasciata a se stessa.
Un modo per rispondere, così come viene riportato nel comunicato che ha accompagnato l’ultimo murale, ad una crisi non solo politica ed economica, ma anche sociale e culturale, in una città soggetto perfetto per una tragedia greca in cui tutti hanno ragione.
Non saranno certo i murales a risolvere i tanti mali di Licata, potrebbe però esserlo la connessione tra cittadini e associazioni, attività produttive ed istituzioni.
L’ultimo murale è stato realizzato da Poki, artista catanese cresciuto nel quartiere Librino.
Poki è rimasto appena qualche giorno a Licata e dopo aver girato la città ed essersi confrontato sulle problematiche che l’attanagliano, ha trasmesso nella sua opera le sensazioni raccolte.
Così come tutti gli altri murales realizzati alla Marina, perché dietro ogni “disegno” c’è un messaggio da carpire.