(Fonte foto: Facebook)
Finalmente.
Dopo oltre sette anni di chiusura per ristrutturazione (e qualche anno di burocrazia), riapre oggi il museo civico di Licata; l’evento viene arricchito dal ritorno in città del “Tesoro della Signora”, scoperto durante alcuni scavi sul monte sant’Angelo poi trasferito ed esposto ad Agrigento.
Un evento sicuramente importante per Licata che si riappropria di uno dei principali luoghi di interesse artistico e culturale della città.
Nei locali del complesso della Badia, luogo già di suo affascinante e ricco di storia, saranno messi in mostra reperti archeologici rinvenuti soprattutto nel territorio di Licata e nella bassa valle dell’Imera.
Negli anni il museo ha custodito collezioni provenienti dalla “Montagna”, con reperti di età preistorica del V millennio a. C., reperti dell’età ellenistico-romana, iscrizioni in lingua greca.
Tanti i reperti provenienti dal distretto archeologico di Muculufa, dalla contrada Casalicchio e tutta la valle del Salso. Reperti di civiltà che in quest’area progredivano già nel III millennio a. C. e che per diverso tempo hanno continuato a stazionare nella zona.
Diverse anche le testimonianze provenienti dalla Caduta e dalla Poliscia, zone anticamente abitate e dove sono stati rinvenuti diversi reperti.
Il museo di Licata ha custodito anche reperti di epoche più recenti come una collezione di arte medievale e alcune tele provenienti dai conventi soppressi nel 1800.
Ricca anche la presenza di reperti provenienti dal mare licatese, solcato da ogni sorta di flotta e dove si svolte epiche battaglie.
Ai reperti custoditi in passato si dovrebbe quindi aggiungere il “Tesoro della Signora”, rinvenuto durante le campagne di scavo condotte sul monte sant’Angelo in prossimità di una vecchia casa signorile ubicata a ridosso del castello. Il tesoro consiste in collane, anelli e altri oggetti tutti in oro e finemente lavorati, oltre che di circa 400 monete d’argento.
L’apertura del museo di Licata, secondo per l’importanza dei reperti in provincia di Agrigento, aprirà i battenti alle 18:30 alla presenza delle principali cariche istituzionali della città e dei vertici della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, oltre che di associazioni e addetti ai lavori, e presumibilmente, di tanti cittadini.