Il nostro mare è nuovamente minacciato.
Un nuovo attacco alle nostre coste giunge dalle multinazionali che, in questa terra, vedono solo opportunità economiche personali a scapito delle popolazioni.
Reagire a questi attacchi per riappropriarci di ciò che ci appartiene, e questo può essere fatto solo una forte azione popolare, come Licata ha già dimostrato, per contrastare l’operato di una politica volta a tutelare i “padroni”.
Di seguito il comunicato del comitato NoTriv Licata.
“La mobilitazione che ci ha visti impegnati contro il progetto “off-shore ibleo” ha prodotto la rinuncia di ENI alla costruzione della piattaforma Prezioso K e siamo riusciti, da soli, a portare a votare al referendum (che pure non ha raggiunto il quorum), 9.000 licatesi, avendo contro praticamente tutto l’apparato mediatico-politico italiano.
Significa che siamo in grado di organizzarci e che con la giusta determinazione possiamo incidere in maniera importante sulla realtà che ci circonda.
Adesso il nostro mare è di nuovo sotto attacco, ma come mai si era visto prima: grazie a delle modifiche normative introdotte di recente, le compagnie petrolifere titolari di concessioni possono avere mano libera entro le 12 miglia e a breve potremmo assistere a un vero e proprio assalto.
Per capirci di più abbiamo deciso di organizzare un incontro formativo, rivolgendoci a tutti i soggetti che sono stati dentro la battaglia contro le trivellazioni.
L’incontro si svolgerà presso la sede di “A testa alta”, alle 18.30 di giovedì 24 agosto.
Siateci e passate parola!”.