Anche in questo vale la regola che, una volta pubblicato l’articolo, verranno alla nostra mente altre cose che potevamo inserire. Intanto eccone alcune.
Licata non è poi un posto così anonimo.
È vero che, soprattutto il sud, balza spesso alla cronaca per motivi di cui non andare particolarmente fieri: criminalità, storie di degrado, ponti che crollano e nel nostro caso (ultimamente) case abusive.
Ma passate le emergenze e i titoli da prima pagina, sono fortunatamente altre le cose che restano impresse alla gente.
Ce ne sarebbero ancora altre, ma nella mia personale esperienza, tutte le volte che ho detto “sono di Licata”, mi hanno accostato alle cose che sto per raccontarvi.
Zeman e la serie B
È una delle prime cose che ci rispondono quando diciamo di essere di Licata.
Alcuni associano entrambe le cose, noi però lo sappiamo che Zeman e la serie B sono due capitoli distinti di una grande storia.
L’esperienza di Zeman nella nostra città viene spesso rilanciata da importanti programmi sportivi, Licata è stata la città che ha portato alla ribalta il tecnico boemo, e lo stesso Zeman ci ricorda sempre con piacere.
Il calcio ci regala altri momenti di notorietà con i ricordi, soprattutto dei calciofili, legati al “Licata delle meraviglie”.
Era infatti questa la definizione associata a quella squadra che ha regalato entusiasmo ad un’intera regione e suscitato interesse nel resto d’Italia.
Sono passati quasi 30 anni da quei due campionati in serie B, ma ancora oggi c’è chi ce lo ricorda quando dicamo di venire da Licata.
Pino Cuttaia e la Madia
“Devo venire alla Madia”.
Frase che, soprattutto negli ultimi anni, ci sentiamo rispondere sempre più spesso quando diciamo di essere di Licata.
Pino Cuttaia è ormai una “star” a livello internazionale, oltre che chef pluristellato e grazie al quale la nostra città viene associata al mangiare bene, cosa confermata anche da altre realtà che gradualmente si vanno imponendo.
Dunque Licata è oggi un posto dove, tra le altre cose, si mangia bene.
A ciavi, a cesa
Sono soprattutto i siciliani a ricordare la nostra città per la particolarità del nostro dialetto.
È infatti risaputa in tutta l’isola la nostra avversione per la lettera “h”.
“A Ciavi”, “A Cesa”, con associata risata, è tra le cose che ci rispondono in Sicilia quando diciamo di essere di Licata.
Motivo per cui, simpaticamente, veniamo anche presi in giro, resta però il fatto che il dialetto licatese è anche un simbolo della nostra città.
Rosa Balistreri
Con grande sorpresa, quando abbiamo detto di essere di Licata, in molti ci hanno risposto che conoscono la nostra città per aver dato i natali a Rosa Balistreri.
È invece risaputo come la nostra cantante, nel corso della vita, abbia stretto legami con personaggi d’un certo calibro, ad esempio il premio Nobel Dario Fo, rendendola popolare soprattutto nell’ambito culturale.
Licata e licatesi l’hanno riscoperta da poco, disprezzandola quando era ancora in vita, è solo dopo la morte (come lei stessa aveva detto durante l’ultima intervista) che è iniziata la fase di apprezzamento.
Problema che invece non si è posto fuori dalla nostra città, dove Rosa è stata apprezzata quando era in vita e ancora di più dopo la sua morte.
Montalbano
Noi licatesi lo sappiamo che Vigata non ha niente a che fare con la nostra città, che è un posto che non esiste, inventato da Andrea Camilleri dove si svolgono le storie del commissario Montalbano.
Ma anche grazie all’enorme successo riscosso dai libri e dalla fiction, per molti Vigata esiste e si trova sulle sponde del fiume Salso.
Tante e tante volte, quando abbiamo detto di essere di Licata ci hanno detto: “Montalbano”.
E in tanti ci hanno detto “però è bella Licata”, associando alla nostra città le immagini della fiction.
Oggi questo “mito” è un po’ più sdoganato.
Oggi in molti sanno che Vigata non esiste e che le immagini viste nella fiction si riferiscono a Ragusa e alla sua provincia.
Mare
Nonostante la tendenza a distruggere (non solo fisicamente) e disprezzare i nostri luoghi, quando abbiamo detto di essere di Licata ci hanno risposto che abbiamo una costa bellissima.
Non saremo certo nelle mete da sogno, nelle classifiche delle bandiere blu, ma chi ha visto il nostro mare non lo ha certo dimenticato.
La varietà delle costa, l’alternanza tra sabbia a roccia, spiagge isolate sovrapposte a quelle affollatissime, bellezza di alcuni luoghi, sono queste le caratteristiche che sono rimaste impresse a chi ci ha detto che Licata ha un bel mare.
Non solo per fattori estetici, il nostro mare, forse più dagli addetti ai lavori, viene ricordato per importanti eventi storici che più volte abbiamo ripetuto, come lo sbarco alleato o le grandi battaglie dell’antichità.
Tutto perfetto, peccato che i licatesi facciano poco o nulla per valorizzare ciò di cui la natura ci ha fatto dono. Penso che un obiettivo possibile nei prossimi 5 anni sia la la conquista della bandiera Blu. Sarebbe il riscatto di una intera città
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