Giorni inaspettati questi del coronavirus, in cui di continuo si sente parlare di “Didattica a Distanza”. Forse, definirla solo in questo modo non è del tutto completo, se si considera che “didattica” significa “parte della pedagogia che ha per oggetto l’insegnamento e i relativi metodi”. Non è completa perchè si riferisce solo all’attività dell’insegnante. Ma prendendo in prestito l’espressione inglese “distance learning”, apprendimento a distanza, che definisce lo stesso processo, ci si può spostare sul punto di vista di studenti e studentesse, attori principali del processo “insegnamento-apprendimento”. A questo proposito, abbiamo voluto sentire il parere di chi vive la DaD dall’altra parte dello schermo, alunni e alunne del quinto anno degli Istituti Superiori di Licata.
“In questo periodo così delicato, forse le videolezioni sono state un punto di riferimento essenziale per alunni e professori. La didattica a distanza è stata un supporto estremamente importante, sia per quel che riguarda lo studio, sia perché ci dà modo di avere ancora la vaga impressione di essere tutti insieme in classe, come sempre, anche se attraverso uno schermo.
E’ stato difficile cambiare le nostre abitudini da un giorno all’altro, ma l’abbiamo fatto, perché l’unica alternativa era adeguarci al cambiamento. Per noi maturandi è un brutto periodo questo, perché l’ultimo anno, si sa, è l’anno più bello. Non avremo l’ansia per la prima prova, non sentiremo l’ultima campanella della nostra vita, non faremo l’ultimo viaggio insieme, non staremo più insieme ai nostri professori, non faremo niente di tutto questo. Credo proprio che questo periodo resterà impresso nella nostra mente per sempre, perché ci ha fatto apprezzare le piccole cose che prima ci sembravano banali, come la routine di dover andare a scuola ogni mattina.
Prima del Coronavirus era tutto in sacrificio, ma adesso persino lo stare insieme anche attraverso uno schermo è diventato piacevole. E se non ci fossero state le videolezioni? Tutto questo sarebbe stato ancora più insopportabile.”
Roberta Schembri, IIS Fermi
“È ormai da poco più di un mese che noi studenti, di ogni ordine e grado, stiamo percorrendo una nuova forma di Didattica, quella a distanza. La situazione di restrizione che stiamo vivendo non ci permette di stare tra i banchi di scuola, e vivere una vita normale, ma la tecnologia e la DAD ci permettono di continuare a frequentare le lezioni serenamente da casa, anche se il fatto di stare molte ore davanti ad uno schermo è pesante, per il semplice motivo che non si crea il clima relazionale di una vera classe, sentiamo molto la mancanza fisica di compagni e insegnanti. Essendo ragazzi di quinta avremmo preferito affrontare il nostro ultimo anno e gli esami di maturità come si era sempre fatto; per provare l’ansia per le prove scritte e l’angoscia per l’orale, per poi raccontarli come una bellissima esperienza una volta superati. Pensiamo poi però che la salute deve essere messa al primo posto, per tornare il prima possibile alla normalità, e poter costruire il nostro futuro.”
Giada Parisi e Jasmine Jerbi.
IISS “F. RE CAPRIATA”
“Penso che studenti e insegnanti siano stati sottoposti a una sfida più grande di loro. Gli insegnanti italiani, nonostante siano ancora strettamente legati alla lezione tradizionale con un utilizzo molto ridotto dei mezzi tecnologici, stanno riuscendo a superare questa sfida egregiamente, continuando ad assicurare ai ragazzi il loro diritto più importante, quello allo studio
Penso che, nonostante non sia efficace come la spiegazione in classe, anche la lezione online sia utile a farci capire meglio ciò che poi approfondiamo sui libri. Inoltre, grazie alle lezioni online stiamo riuscendo a mantenere un ritmo quasi normale senza perdere la cognizione del tempo e dei giorni.
Francesco Gallì, Liceo Linares