Il 25 giugno 1994 la mafia uccideva, presso il suo cantiere edile di Licata, l’imprenditore Salvatore Bennici, reo di esseri ribellato al racket delle estorsioni.
Una storia caduta nel silenzio per troppi anni, portata all’attenzione pubblica solo nel 2014, grazie all’impegno dell’associazione “A Testa Alta” che ha apposto una targa commemorativa nel luogo del delitto; il fine è di ricordare a tutti che Licata non è esente da fenomeni mafiosi oltre che dare il doveroso tributo a un uomo che ha deciso di alzare la testa.
Salvatore Bennici verrà ricordato sabato 8 luglio grazie ad un momento voluto e organizzato dall’Agesci Licata 3 e dall’associazione A Testa Alta, una giornata a cui parteciperanno anche i familiari di Salvatori Bennici.
Sarà presente anche Vincenzo, figlio dell’imprenditore che quel giorno si trovava nel cantiere quando sono arrivati i 2 sicari che, puntandogli una pistola, lo hanno obbligato ad assistere all’omicidio del padre.
Un momento di impegno civile voluto per ribadire ancora una volta il no alla mafia e tutte quelle logiche che non ci rendono uomini liberi.
Il coraggio di cambiare perché è proprio un cambiamento netto quello che si chiede a tutti i cittadini, unico modo per sconfiggere questo male.
La cerimonia si terrà alle 19:00, presso quello che fu il cantiere di Salvatre Bennici, nei pressi di via Palma.