“I Sfingi” – Storia e ricetta

“I Sfingi” – Storia e ricetta

Abbiamo sempre parlato di come in Sicilia ad ogni festa viene abbinato (almeno) un cibo.
Abitudine a cui non sfugge nemmeno per il Carnevale; sono infatti le “sfingi” sono i dolci tipici di questo periodo.
E anche a Licata questa tradizione viene rispettata.
 




 
In passato le sfinge erano mangiate soprattutto durante la festa di San Giuseppe, pare inoltre che era il dolce preparato alle suocere per le nuore, in modo da rendere più “dolce” il rapporto.
Le origini delle sfinge sono antiche, il loro arrivo sulle tavole siciliane si deve alla dominazione Araba.
Il nome potrebbe derivare dal latino “spongia” o dall’arabo “isfang”, termini che in entrambi i casi significa “spugna”.
Sono frittelle morbide di pasta lievitata dalla forma pressochè tondeggiante, realizzate con farina di semola rimacinata, lievito di birra, sale ed acqua, oltre che zucchero.
Le sfinge possono essere preparate in vari modi, noi vi proponiamo la ricetta della nostra amica Francesca.

Ingredienti:

1 chilo di farina
10 grammi di lievito di birra.
800 ml di acqua tiepida.
Sale e zucchero.
Olio di semi.
A scelta cannella o vaniglia.

Il procedimento è abbastanza semplice.
Occorre mescolate farina e acqua, aggiungere poi il lievito di birra precedentemente sciolto in acqua tiepida.
Amalgamare fino ad ottenere un impasto abbastanza fluido, aggiungere un pizzico di sale.
A questo punto lasciare lievitare per circa un’ora all’interno di un recipiente che bisogna coprire.
Creare le forme e mettere nell’olio di semi bollente per circa 4 minuti, fino a farle dorare e gonfiare.
Appena le sfinge sono pronte, occorre tirarle fuori dall’olio e passarle in una ciotola con zucchero.

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