Le “ntorce”, così come vengono chiamate in licatese, rappresentano sicuramente uno dei lati più caratteristici della festa.
Sono 4 e traggono i nomi dalle antiche maestranze: agricoltura (detto Piana), pastorizia (Comuni), massari e pecorai.
Circa la loro origine e soprattutto quello che rappresentano circolano diverse versioni; una vuole che siano i quattro titoli del santo: dottore, confessore, vergine e martire. Secondo altre versioni i ceri rappresenterebbero i 4 antichi castelli di Licata, si parla anche della possibilità che si tratti di navi saracene che inseguono il vascello del santo diretto a Licata oppure delle antiche corporazioni dei mestieri.
Durante la processione le “ntorce” seguono l’urna del santo, tradizione che nel 1999 è stata interrotta a causa del deterioramento delle stesse. Sono infatti in chiesa Sant’Angelo, spostarle potrebbe risultare pericoloso.
Solo negli ultimi anni è stato possibile ripristinare la tradizione grazie al rifacimento dei ceri, fedele riproduzione degli originali, con l’impegno dell’associazione culturale Vivere Licata che ha lanciato una campagna di raccolta fondi.
E proprio l’associazione Vivere Licata esprime la propria amarezza in seguito al transito di macchine e moto durante la processione del mattino in piazza Elena.
Ad invitare gli enti preposti a far rispettare il divieto assoluto di transito è Ivan Marchese, presidente dell’associazione Vivere Licata.
Appello che facciamo nostro e giriamo ai diretti interessati.
(fonti storiche: Santuario di Sant’Angelo)