C’era a Licata – L’opera dei Pupi

C’era a Licata – L’opera dei Pupi

Quella dei Pupi è una tradizione tipicamente siciliana, sviluppatasi nell’isola già nel 1700 e divenuta, nel 2001, patrimonio immateriale dell’umanità.
Una tradizione diffusa anche a Licata grazie al lavoro e alla passione di Giovanni Profeta, puparo di professione.
Professione che in se ne racchiude tante altre: il puparo è infatti attore ed imitatore, realizza e ripara i suoi pupi, attività che prevede competenze come falegname, saldatore, sarto, oltre che dimestichezza con disegno e pittura.
 




 
Nato a Palermo, a Licata arriva per portare il suo spettacolo.
Il puparo Profeta resta a Licata, alla Marina realizza un teatro, dotato di palchetto e posti a sedere, affollato ogni sera da una vasta platea di spettatori.
Siamo nei primi anni del novecento, non ci sono cinema, internet non esiste e nemmeno le serie tv.
Gli “attori” principali sono Carlo Magno, Orlano e Rinaldo, ad essere raccontate sono la loro vita e le loro imprese.
Uno spettacolo altamente emozionale, la trasposizione del pubblico è talmente forte da suscitare, oltre ad applausi scroscianti e vibranti proteste, gesti anche sconsiderati.
Si narra che durante uno spettacolo, in segno di stizza, dal pubblico fu lanciata una scarpa all’indirizzo del conte Magonza, cognato di Carlo Magno, reo di una condotta immorale. Un gesto approvato dalla platea che all’autore tributarono un sonoro “Bravo”; il gesto d’ira provocò la rottura del “pupo”.

Nei decenni successivi gli spettacoli, complice l’avvento della modernità, subirono un’inflessione di pubblico; il teatro di Licata venne chiuso, il puparo Giovanni Profeta si vide costretto a fare a Gela i suoi spettacoli.
Una tradizione che purtroppo a Licata non è più tornata in voga, nonostante diversi tentativi, tra i quali quelli dello stesso Giovanni Profeta che invano ha cercato di riportare in città lo spettacolo dei pupi.
Tentativo fatto anche dal figlio Agostino, ultimo dei pupari agrigentini, che in tempi recenti è stato protagonista di diverse iniziative.

Una tradizione che, a nostro avviso, va assolutamente ripristinata e su cui sviluppare diverse iniziative collaterali, che possono contribuire alla crescita culturale della nostra città.

Il racconto è tratto da “Licata l’altra Storia”: Feste, tradizioni, mestieri, giochi e antiche ricette – Di Angelo Cellura.

(Fonte foto: internet)

 

2 thoughts on “C’era a Licata – L’opera dei Pupi

  1. Mi ricordo benissimo dove era il teatrino dei pupi, in via Signora. Io ho avuto la fortuna di veder don Giovanni Profeta creare un pupo con poche cose: fil di ferro, pezzettini di rane , alluminio e stoffa, oltre che pittura. Dopo anni ritrovo il locale trasformato in falegnameria dal sig. Giuseppe Cammilleri.

  2. Io ero operaio alla carrozzeria di Don Agostino profeta figlio di Giovanni profeta, quel uomo era un maestro in tutto sapeva veramente fare tutto a parte il carrozziere, il puparo dopo un po’ di tempo si è messo a fare anche bici da corsa … non lo dimenticherò mai !!!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top