Possiamo dirlo.
Licata è stata la prima città europea liberata dall’oppressione nazi-fascista.
Lo sbarco alleato in Sicilia, denominato “Husky”, avvenuto la notte tra il 9 e 10 luglio 1943, segna di fatto l’inizio delle operazioni che prima con l’armistizio di Cassibile, si concluderanno con la liberazione dell’intera nazione due anni dopo.
Quella in Sicilia è l’operazione più imponente degli alleati nel corso dell’intera seconda guerra mondiale, seconda solo allo sbarco in Normandia.
La conquista della Sicilia rappresentava una tappa importante per il proseguo delle operazioni militari; con l’invasione dell’isola, strategica per la sua posizione, si voleva soprattutto far uscire di scena l’Italia dalla guerra, interrompendo l’alleanza con la Germania.
Licata è stata dunque la prima città toccata dalle truppe alleate, una lapide commemorativa a Mollarella ricorda come proprio la rinomata spiaggia sia stata il primo pezzo di terraferma calpestato da inglesi e americani.
Tante le navi dispiegate lungo tutto il litorale licatese da Torre di Gaffe fino all’esteremità orientale nella zone Due Rocche.
Lo sbarco è infatti avvenuto in più fasi riguardando vari punti. Oltre che a Mollarella, battaglioni sono sbarcati nelle spiagge di Torre di Gaffe, Playa e Due Rocche.
Intensa è stata anche la battaglia, soprattutto le ore che hanno preceduto lo sbarco; per diverse ore le navi a largo della città hanno insistentemente bombardato la terraferma, anche con l’appoggio dell’aviazione, combattimenti si sono avuti soprattutto nella zona di Poliscia e Torre di Gaffe dopo lo sbarco delle truppe per la resistenza dei battaglioni italo-tedeschi.
Una guerra che ha ovviamente mietuto tante vittime in entrambe le fazioni, civili compresi. Diversi inoltre gli affondamenti delle navi da parte dell’aviazione tedesca venuta in soccorso delle truppe di terra.
Le operazioni di sbarco si concludono con successo la mattina del 10 luglio, da quel momento sul comune di Licata vengono issate le bandiere inglese e americana, viene inoltre preso il possesso del porto e di altre zone nevralgiche della città. Viene anche allestito un piccolo aeroporto.
Il maggiore Frank Toscani assume il governo della città, presidi militari vengono istituiti presso il palazzo La Lumia e in altre zone di Licata. Vengono anche creati, alla villa comunale, dei campi di raccolta dei prigionieri, poi trasferiti.
Licata viene ferita pesantemente. Tanti gli edifici distrutti, anche il porto e la ferrovia subiscono danneggiamenti.
Molte delle zone sotteranee della città, oggi attrazioni turistiche, venivano utilizzate dalla popolazione per difendersi soprattutto dai bombardamenti aerei. Una prova viene oggi data dai rifugi antiaerei, molte testimonianze dello sbarco sono raccolte nel museo apposito allestito presso il chiostro sant’Angelo a Licata, tanti sono inoltre libri e materiale fotografico su quello che è stato uno degli avvenimenti più importanti della seconda guerra mondiale
Oggi molto sporadici, frequenti sono invece stati nel passato ritrovamenti soprattutto di bombe inesplose.
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