Un evento ancora vivo nella memoria di molti.
Era la notte tra l’11 e 12 ottobre 1991, quando Licata veniva colpita da un evento rivelatosi poi devastante.
Si verifica infatti l’ultima grande alluvione (fortunatamente) del fiume Salso; diversi i quartieri finiti sott’acqua, particolarmente critica la situazione nella piana di Licata e a Mollarella, dove i residenti furono soccorsi con l’ausilio di barche ed elicotteri.
I danni furono ovviamente ingenti. Case allagate, macchine interamente coperte di acqua, aziende che persero macchinari e materiale, i raccolti delle campagne andati distrutti. Lungo il litorale della Playa si riversarono tutti i detriti raccolti dall’acqua, furono anche recuperati i cadaveri di due infermieri di Barrafranca. Le intense piogge infatti riguardarono anche l’entroterra, furono in totale 12 le vittime.
Eventi naturali eccezionali che spesso diventano catastrofici con la complicità dell’uomo; nell’alluvione del 1991 infatti, la mancata realizzazione delle opere contingenti al Modulatore, sito nella piana di Licata, influì negativamente sulla direzione dell’acqua che seguì il suo corso, ovvero il ramo sotterrato del fiume Salso che sfociava a Mollarella. Venne inoltre inondata la strada statale 115, divelto un tratto della linea ferroviaria Licata – Canicattì e solo per una casualità, un tronco in mezzo ai binari, il treno in transito in quel momento fu costretto a fermarsi, evitandone il deragliamento.
La mancata manutenzione e pulizia dei canaloni, l’edificazione in zone a rischio sono altri fattori che spesso rendono tragici fenomeni naturali particolarmente intensi.
Purtroppo non sempre siamo bravi ad imparare dagli errori, visto che (fortunatamente con intensità inferiore) certi fenomeni continuano a ripetersi.
(Invitiamo ad inviarci foto dell’alluvione se ne siete in possesso).
(Fonte foto: Internet).