11 luglio 1553: La flotta franco – turca assalta Licata

Foto della Cappella del crocifisso Nero di Licata

11 luglio 1553: La flotta franco – turca assalta Licata

Nel corso dei secoli la Licata ha tratto beneficio della sua posizione sul mare oltre che dallo sbocco del fiume Salso.
Fattori che hanno favorito l’insediamento sul territorio di diverse culture, oltre che agevolare i commerci e far diventare Licata una delle città più importanti della Sicilia.
Ma dal mare arrivavano anche i pericoli maggiori per la sicurezza della città; nel mare di Licata si sono combattute le guerre Puniche, dal mare sono arrivate le invasioni Saracene in Sicilia.

A protezione della costa nascono torri di avvistamento e castelli; a Licata vengono edificati castel Nuovo e castel San Giacomo, viene costruita una torre sul monte Sant’Angelo, inglobata poi nell’omonimo castello eretto nel ‘600. Ancora esistenti alcune delle strutture create a difesa della città, come torre San Nicola e torre di Gaffe.
Altri esempi si hanno con il castello di Falconara (territorio di Butera) e la torre di Manfria nella vicina Gela.
 




 
A partire dal ‘500 il mar Mediterraneo è solcato da flotte di corsari, soprattutto ottomani.
Nel 1542 le fortificazioni e mura di cinta costruite a difesa della città, vengono seriamente danneggiate da un forte terremoto con epicentro nella Sicilia orientale.
La ricostruzione procede a rilento, favorendo l’attacco di appena un decennio dopo.
L’11 luglio 1553 la città viene presa d’assalto da una flotta di oltre 100 galee ottomane, capitanate dall’ammiraglio turco Dragut Rais, con la copertura navale francese.
Licata viene attaccata per una settimana, ingenti i danni, molte le vittime e le persone deportate.
Vengono distrutti palazzi e chiese, è qui che avviene il famoso e leggendario incendio del crocifisso di Santa Maria La Nova (chiesa Madre) che, scampato “miracolosamente” al rogo, per devozione i licatesi edificarono la Cappella del Cristo Nero.
Vengono distrutti castel San Giacomo, con i militari a difesa del baluardo trucidati e il cappellano crocifisso, distrutto anche castel Nuovo.
Licata viene ricostruita, tante le testimonianze soprattutto seicentesche presenti oggi nel centro storico nate anche sui resti di quanto precedentemente distrutto.

Foto: Angelo Di Falco
Fonte notizie: internet

Le informazioni sono tratte da siti internet, potrebbero contenere qualche errore o inesattezza.
Per segnalazioni: info@licatainrete.it

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