Notizia di ieri (l’articolo è stato scritto prima) è il finanziamento di quasi 600 mila euro, da parte della Regione Sicilia, per il restauro della chiesa di San Domenico.
La somma sarà trasferita al comune di Licata che entro sei mesi, dovrà appaltare i lavori.
Intanto ve ne parliamo da un punto di vista artistico e storico.
Tra le tante testimonianze barocche presenti a Licata troviamo la chiesa di San Domenico.
Oggi tra le più gettonate soprattutto per la celebrazione di matrimoni, complice la lunga scalinata che da corso Roma conduce all’entrata dell’edificio.
La chiesa di San Domenico è stata costruita tra il XVII ed il XVIII secolo su una preesistente chiesa del ‘500, san Antonio Abate. Insieme alla chiesa è stato anche edificato un convento, di cui oggi rimane solo il prospetto; nel corso degli anni infatti la struttura è stata divisa soprattutto in abitazioni.
Sotto la chiesa sono presenti quelle che, presumibilmente, in passato sono state delle catacombe.
La chiesa conserva ancora importanti dipinti (visitati anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi negli anni ’90) e tra essi spiccano le seicentesche tele realizzate da Filippo Paladini; la prima, datata 1603 raffigura il santo cui era stato intitolata la precedente chiesa, Antonino Abate.
La seconda tela, sempre realizzata da Filippo Paladini, risale al 1611 e raffigura la Trinità e Santi.
Gli altri dipinti presenti nella chiesa sono attribuiti a Domenico Provenzani; uno raffigura i santi Pietro e Paolo apparsi a san Domenico, nell’altra tela invece è impresso San Vincenzo Ferreri in predica. All’interno della chiesa sono inoltre presenti 6 dipinti di cui si sconosce l’autore, particolare pregio hanno anche le stazioni della via Crucis ubicate lungo la chiesa.
Strutturalmente la chiesa si presenta imponente, costituita da un’unica navata con abside in corrispondenza dell’altare. In prossimità dell’entrata della chiesa sorge una terrazza interna raggiungibile da scale interne.