La storia della Cappella del Cristo Nero
La leggenda narra che…
E come ogni leggenda è da un fatto storico che bisogna partire.
Affacciandosi sul mare, Licata ne ha tratto i benefici oltre che le vulnerabilità e nel passato, i rischi maggiori, erano rappresentati dalle invasioni provenienti proprio dal mare.
Per difendere la città si costruirono fortificazioni, castelli e torri di avvistamento, misure non sempre efficaci.
Nel luglio del 1553, una flotta di 104 navi composta da turchi e francesi riuscì ad invadere Licata; diversi furono i morti e i deportati, la città fu saccheggiata e data alle fiamme.
Ingenti furono i danni, alla devastazione non fu risparmiata la chiesa di Santa Maria La Nova (chiesa Madre).
È il “sacro” che a questo punto prende il posto della storia.
Il crocifisso in legno presente nella chiesa, e risalente alla seconda metà del XV secolo, secondo la leggenda, non fu sottratto alla “tradizione” dei turchi di distruggere i simboli delle altre religioni, e sarebbe stato dato alle fiamme, non fu distrutto dal rogo ma ne rimase solamente annerito. In realtà, il crocifisso è nero per una tendenza artistica dell’epoca, dei fratelli Matinali, sarebbe dunque già stato concepito di questo colore.
La Cappella del Cristo Nero sarebbe quindi stata costruita dai fedeli come segno di devozione per il “miracolo” accaduto al crocifisso.
Fonti storiche dicono che i lavori di decorazione della Cappella furono iniziati nel 1635.
Facilmente riconoscibile lo stile tipicamente Barocco; pregevoli, da punto di vista prettamente artistico, la copertura in oro zecchino, le decorazioni oltre che il lavoro ad intarsio.
I lavori di decorazione furono ultimati nei primi anni del 1700.
Della chiesa edificata nel cuore della città antica (dove è ospitata la Cappella del Cristo Nero) e consacrata nel 1508, oggi chiesa Madre, non abbiamo particolari notizie. Del suo arredo restano il fonte battesimale e il Cristo Nero.
All’interno di quello che oggi è il “Duomo” di Licata è presente un patrimonio artistico di pregevole valore.
La “chiesa Madre” (che ospita la Cappella del Cristo Nero), è stata edificata nei primi anni del 1500, sorge su una preesistente chiesa romanica del VI secolo: Santa Maria di Gesù.
La chiesa prende il nome di Santa Maria la Nuova per distinguerla da Santa Maria la Vetere.
Mi permetto di sottolineare che non è affatto così. Non so chi sia la Vostra fonte, ma la chiesa Madre non sorge affatto “su una preesistente chiesa romanica del VI secolo: Santa Maria di Gesù”. Fate confusione con Santa Maria La Vetere che quando fu concessa ai PP. Francescani Minori Osservanti prese il nome di Santa Maria del Gesù. E romanica era proprio la chiesa di Santa Maria La Vetere. Della chiesa edificata nel cuore della città antica e consacrata nel 1508, oggi chiesa Madre, non abbiamo particolari notizie. Del suo arredo restano il fonte battesimale e il Cristo Nero che non è nero perchè fu affumicato dal rogo che i turchi avrebbero creato nella navata centrale, ma è nero perchè così lo concepirono, secondo una tendenza artistica dell’epoca, i fratelli Matinali.
Ringrazio per le preziose informazioni. La scuola è l’Istituto Comprensivo Statale Francesco Giorgio, che ho l’onore di dirigere.