Mai più appropriato fu il detto: “narra la leggenda”.
Ed è proprio da un fatto “straordinario” che bisogna partire per parlare della costruzione del “Cuore di Gesù”.
Siamo agli inizi del 1900, il porto di Licata è in piena attività grazie al traffico dello zolfo.
Un porto utilizzato già ai tempi dei greci che vedevano nell’approdo licatese un importante punto strategico per i traffici commerciali, favorito probabilmente dalla vicinanza della foce del fiume Salso e da cui era possibile addentrarsi nel cuore della Sicilia.
Un porto la cui importanza è cresciuta nel corso dei secoli e che inizia ad assumere le sembianze attuali nel 1857, con un progetto del governo borbonico che mira ad accrescerne l’efficienza. Risalgono agli anni compresi tra 1881 ed il 1888 la costruzione del raccordo ferroviario con la linea proveniente da Canicattì (lungo la quale si trovano le vecchie miniere di zolfo) e al 1915 quando vi è il ricongiungimento con la linea ferroviaria proveniente da Naro e Palma (oggi non più esistente).
Ritorniamo però alla leggenda e ai fatti “miracolosi” a cui si deve la costruzione della statua che oggi campeggia sul molo di levante e che accoglie le imbarcazioni che giungono al porto.
Inizi del ‘900, un ufficiale della Guardia di Finanza, a bordo di un’imbarcazione, sta svolgendo un controllo nei pressi del molo, caduto in acqua e rischiando l’annegamento invoca il Cuore di Gesù ricevendo l’aiuto per avvicinarsi al molo e mettersi in salvo. In segno di ringraziamento per la grazia ricevuta, l’ufficiale fa apporre un quadro raffigurante il Cuore di Gesù e da cui inizia un pellegrinaggio di fedeli.
Negli anni successivi l’immagine viene conservata in una cappella di mattoni rossi, costruita per questo scopo, viene anche apposta una statua in sostituzione del quadro. Siamo negli anni ’30, sul monumento viene anche apposta una lapide, oggi non più esistente. La guerra frena le iniziative legate al culto della statua, divenuta nel frattempo meta di un pellegrinaggio sempre più corposo e che prevede la costruzione di un nuovo monumento oltre che la celebrazione di una festa.
La costruzione di un nuovo monumento diventa inevitabile dopo la guerra, quando gli alleati sottraggono la statua; per garantire il culto viene collocata un’altra immagine raffigurante il Cuore di Gesù. È grazie alla devozione dei fedeli che vengono raccolte offerte al fine di costruire una nuova statua che arriva in città, da Napoli, il 29 giugno 1958 a bordo di una nave messa a disposizione da Domenico Graci, armatore del luogo e dopo quasi una settimana di navigazione.
La statua in bronzo viene così ricollocata all’entrata del molo di levante, dove si trova ancora oggi.
Mi pare di aver letto queste notizie nel libro Immanis Gela nunc Alicata urbs Dilecta al fidelizzare, credo scritta da me e su un posto recente su FB sempre scritto da me.
Salve.
Le notizie scritte sono state reperite sia online che raccontate da uno dei discendenti del Sig. Domenico Graci.
Questo è uno dei siti da cui sono state tratte.
http://www.illicatese.it/sito/vedi_articolo.php?id=319.
Per la ricerca di notizie difficilmente ci affidiamo a Facebook, motivo per cui non abbiamo visto il suo post.
Cordiali saluti.
E’ rutto vero . Dai racconti di mia madre era estate e alla festa ha partecipato tutto il paese
In merito alla statua del Cuore di Gesù, io lo vista mettere su quel piedistallo di cemento armato, sollevata da un pontone e altri come me se lo ricorderanno, ma pochi sanno che sotto la base della statua è stato posto un cilindro di bronzo con una pergamena scritta in caratteri gotici da mio nonno, Prof. Salvatore Russo, che era stato insegnante di disegno e calligrafia al vecchio avviamento.
Grazie per la segnalazione, aggiungeremo quanto suggerito nell’articolo. Ancora grazie.
Nino pagnotta (antonino bonelli) mio fratello che ha lavorato per molti anni al cantiere di Domenico Graci è stato uno dei operai che hanno piazzato la statua Del Cuore di Gesù.