Una storia molto antica contraddistingue la chiesa del Purgatorio, anche se della struttura originaria oggi non rimane praticamente nulla.
Situata in corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico cittadino, viene edificata nel XII secolo e dedicata a San Giacomo Apostolo.
Il nome attuale, Purgatorio, viene assegnato nel 1871, a seguito della demolizione della chiesa con era stata chiamata quella fatta costruire dal marchese Girolamo Frangipane nel 1747.
All’interno della chiesa sono presenti quadri, tra cui “Le Anime del Purgatorio” di Filippo Randazzo, la Madonna del Lume, la chiamata di San Giacomo ed una tela dedicata ai 4 Evangelisti (XVIII secolo). Fino all’inizio del ‘900 all’interno era custodita una tela raffigurante il martirio di San Giacomo, realizzato da Filippo Paladini nel 1609. La chiesa ha un tetto ligneo a cassettoni, realizzato nel XIX secolo e, all’entrata, due epigrafi realizzate in marmo e dove sono incisi alcuni privilegi della confraternita di San Giacomo. La chiesa ha ospitato, a partire dal 1548, la sede della Confraternita dei Nobili o Bianchi Azzuoli la cui “missione” era quella di assistere i malati, oltre che la cura dei festeggiamenti della Santa Pasqua.
La chiesa era annessa all’antico ospedale, di cui oggi rimane la struttura, anche se in pessimo stato conservativo. Di spicco alcuni elementi architettonici del XVI secolo, oltre all’incuria negli anni ’60 una parte della struttura è stata demolita. L’abbandono avviene soprattutto dopo il 1869, quando l’ospedale viene trasferito nei pressi della chiesa di Santa Maria la Vetere fino al 1978, quando l’ospedale San Giacomo d’Altopasso viene spostato nell’attuale sede.
*Le informazioni sono tratte da “Guida Storico – Artistica di Licata, la terra del re sicano Cocalo” di Angelo Schembri.